mercoledì 12 giugno 2013

Aria pulita


E' Proprio Uguale al Mac Donald di Milano


Oggi mi sono seduta ai tavolini esterni di Mac a mangiare un panino e mentre stavo fumando ALL'APERTO la mia bella sigarettina arriva una brutta troia con carrozzina al seguito (non riesco a trovare altre definizioni, scusate) la quale con accento dell'est (qualcuno mi deve spiegare perché quando si rivolgono a noi queste donne hanno sempre un tono così aggressivo? Mah!) e praticamente mi ORDINA di spostarmi a fumare perché, dice lei, é VIETATO FUMARE dove ci sono i bambini.
EHHHHHH???

Scusate io adoro i bambini ma da quando in piazza Mercanti é vietato fumare?
Ci fossi stata solo io....o me l'avesse chiesto in un modo un pò più cortese...magari.

Le ho risposto di NO e ho continuato a spipettarmi, con più gusto di prima, la mia Merit. Sono stata un pò bastarda lo so, ma quella dove pensava di aver portato il pargoletto? Sul Monte Cervino?




sabato 8 giugno 2013

Lapattipeppa Vola


Che lo dico a fare?
Era una cosa che sognavo di fare da più di un anno.
Cosi in settimana mi sono decisa, ho telefonato e oggi mi sono buttata.
Esperienza unica!
Anche se quando hanno aperto il portellone e ho visto gli altri sparire nel nulla ho pensato:
"Ma questi si stanno buttando nel vuoto!"
...Io no invece...
Da rifare, da rifare assolutamente!


 
 
 
 

ready to go

In attesa

giovedì 6 giugno 2013

martedì 4 giugno 2013

Ch-ch-ch-ch-Changes


Mica me ne sono andata.
Presa da sacchetti e sacchettini portati da una casa all'altra ho messo da parte il pc per qualche giorno e ora devo recuperare un po' di post non letti. 
Ma quanto cazzo scrivete?

A parte il mio Ciccio e quattro stirate qua e la, la mia vita la sto dedicando al cazzeggio totale (vedi foto).
Se non mi metto a pensare che sono senza lavoro devo dire che non è affatto male.

Come è andata a finire con il programma di The Voice?
Mi sono dovuta ricredere.
Primo perché la trasmissione è in diretta, poi perché la Raffa rimane un mito ed infine che il Pierazzo avrà pure il pizzetto, indosserà quei pantaloni di pelle dal lontano 1980 ma ha una camminata ragazze....che spettina tutte.
Insomma divertita un sacco, ballato e cantato tutta sera.

Nel frattempo dopo anni di isolamento chiusa nella cella dorata insieme a Tacchino a fare cenni di saluto come il cagnolino dietro il lunotto posteriore di una 127, ora prendo la metro come ogni benedetto cristiano che c'è sulla faccia della terra.
Alle puzze però mi devo ancora abituare.

La mia nuova dimora è tornata ad essere la casa dove ho passato l'adolescenza.
Ora al suo interno non c'è più nulla che mi rappresenti ma alla sera i muri della mia stanza mi fanno tornare in mente un periodo mal vissuto. Questo NOBUONO.

E poi vogliamo mettere?
La mattina... per me....la sveglia....è diventata proprio un optional.






giovedì 23 maggio 2013

Pedro-pedro-pedro-Pedro-Pè


Stasera salterò la cena perché sono stata invitata a vedere The Voice.
E ci vado.
Metto la parrucca bionda?

  No Kermit! E' inutile che canti. Tu non sei invitato!

 

martedì 21 maggio 2013

Un Outlet particolare


D'accordo che non prendo la metropolitana da parecchio
ma questa pubblicità mi ha fatto
letteralmente strabuzzare gli occhi.
 
Ma il portachiavi è un omaggio per i parenti
o per il defunto?
 
 

domenica 12 maggio 2013

It's Stronger Together


 La Carica domenicale




Indicazioni stradali

 
CHE COSA PUO' DOMANDARE L'UOMO CANNONE 
SE INCONTRA PER CASO LA DONNA CANNONE?

-SCUSI PER IL CIRCO?-
-SEMPRE DRITTO!-


sabato 11 maggio 2013

Odore di Buono


...Tra un gioco e l'altro mi abbraccia forte forte e a me si apre il cuore...

In questo blog, non si parla mai di pappe, vagiti, pannolini, tette gonfie (quelle purtroppo c'è l'ho a prescindere), notti insonni e ciò che concerne il mondo delle mamme.
Non sono mai stata mamma, che devo raccontare a riguardo?
Nonostante questa mia lacuna, tra il marasma che mi circonda in questo periodo non tutto è da considerarsi negativo.

Tra queste c'è il Ciccio(bello).
Il Ciccio è il cucciolo del quale mi occupo quando i suoi genitori si prendono la loro serata libera. 
A pochi giorni dalla sua nascita odorava già di buono e ora, che sta per compiere due anni, io lo considero un ometto.

I bambini sono un' universo bellissimo e lui, con la sua presenza, mi da la possibilità di scoprire questo mondo fantastico che muta di giorno in giorno.
Sì, perché può capitare di sfogliare insieme le pagine di un libro e che le figure  lui non le distingua neppure. Dopo una settimana quello stesso libro viene riaperto. Questa volta le figure prendono forma e dopo altri quindici giorni quelle stesse figure hanno dei nomi e colori.

La sua passione principale è la cucina e vedere questo gnometto alto neppure quattro spanne intento ad accendere il fuoco, tritare, mescolare, salare, assaggiare e far saltare la cena in padella come Guerrino è meraviglia pura.

UISHHSSH! BRUCIA!

Quando arrivo lui è con la sua mamma in cucina, intento a mangiare da solo. Finito la cena saluta i genitori e viene a giocare con me per tutta la sera. 
Gli parlo come fosse un adulto e ci gioco come se avessi la sua età.
Quando abbiamo finito, se non è particolarmente stanco mi aiuta a riordinare perchè anche i giochi devono andare a fare nanna. Ci scaldiamo un bicchierino di latte e dopo aver giocato con il bagnoschiuma e aver allagato mezzo bagno per lavare mani e denti, prima di metterci il pigiamino, cerchiamo di imparare a fare pipì come i grandi.
Non ha ancora capito che va fatta dentro il buco e non fuori, ma gli do tempo due settimane e sarà già in grado di imparare quando è il momento giusto di aprire la valvola.
Poi andiamo a prendere il cuscino che userà per dormire. Quello di papà o quello di mamma? Difficile scegliere perché li vorrebbe entrambi.
Fatta la sua scelta facciamo tuffare tutti gli amici di Madagascar e Ciuchino nel lettino
perchè saranno loro a fargli compagnia durante la notte.
A questo punto lo tranquillizzo dicendogli che sarò nell'altra stanza a finire di mettere a nanna i suoi giochi e che la sua mamma e il suo papà lo andranno a svegliare l'indomani mattina.

NIENTE LATTE STASERA
Il momento più bello è quando ci salutiamo con tantissimi baci e abbracci. A questo punto lui si sdraia accanto ai suoi amici. Io accosto la porta spengo la luce e dopo cinque minuti, massimo dieci, il mio bravissimo cucciolo dorme beato.
Sono fortunata perché è un bimbo talmente sereno che riesco a gestirmelo senza problemi e fa uscire quella mia parte materna che altrimenti non avrei modo di esternare. 
E' un bimbo sereno perché è circondato da familiari che non sono apprensivi e non gli trasmettono ansie e paure.
Ma soprattutto ha me che gli vuole un mondo di bene e che se lo mangerebbe di baci nonostante i suoi incidenti di percorso.

venerdì 3 maggio 2013

Rampini, Santini e Sneakers


Sono stati giorni carichi.
Tra litigi continui, vestiti infilati in fretta e furia in borsoni, ospitata in una casa che all'interno non possiede nulla di me, ritorni al Campo base e poi ancora litigi, piatti vuoti, venticinque sigarette in tre giorni dopo un anno e mezzo passato senza tabacco, di nuovo borse in terra, una laringite da curare con antibiotici e tanta tanta amarezza, non ho avuto il tempo, o forse la voglia, da dedicare al blog.

Torno per raccontare del mio svarione.
Oggi ho pranzato con una cara amica. Dopo giorni di digiuno quasi completo, il che, tutto sommato non mi sta facendo affatto male, decido di ingurgitare una cotoletta con verdure, becks, caffè e sigaretta. Anzi sigarette.
Seguo l'amica nel suo nuovo studio dove mi presenta le sue simpatiche assistenti e il pomeriggio prosegue tranquillo tra telefonate di clienti, riviste e tante scatole nere impilate.
Poi arriva Lei.
Non posso certo dire di non averla mai conosciuta. Da ragazzina mi venivano spesso gli occhi rossi per colpa sua. Poi gli anni sono passati e mi è capitata di incontrarla solo qualche altra rara volta.
Ma oggi quando l'ho rivista mi sono detta  -cazzomenefregaamè!- e dimenticando la birra, lo stomaco vuoto da giorni, gli antibiotici, gli antidepressivi, le pastiglie della pressione, quelle per la tiroide, quelle degli ormoni e le dieci liquirizie salate mangiate tra una sigaretta e l'altra ho fatto due tiri. Solo due stramaledetti tiri.
Ramazzotti alla radio ha cominciato a tormentarmi le orecchie e la tachicardia invece, ha cominciato a salire in maniera esagerata. Troppo esagerata. 
Ho cercato di non pensarci e mi sono concentrata sui discorsi dell'amica che intanto
ha continuato a spippettarsela.
Ma lei sale....sale....sale... o meglio scende scende scende fino ad insinuarsi nello stomaco procurandomi una forte nausea e sudorazione.
Non voglio dare nell'occhio, dopotutto io l'ho cercata, io l'ho voluta e poi, non era mica la prima volta. Ma....
Ma il relax non arriva.  Chiedo dov'è il bagno.
E quest'ultimo essendo cieco non mi aiuta proprio per niente.

Loro lo hanno chiamato Svarione. In realtà io lo chiamerei un collasso bello e buono o, se vogliamo, meglio dire la coglionaggine di una quarantenne che sapendo di essere piena zeppa di medicinali in corpo non dovrebbe farsi neanche UN tiro di canna!


Rampini, santini e sneakers
A fatica trovo la tazza del cesso ma non mi serve a nulla perché lei sale sale ancora fino a bloccarmi completamente le mani. Corro allora a mettere i polsi sotto l'acqua e mi bagno la fronte ed il collo, ma niente.
Le dita mi rimangono bloccate come rampini da ghiaccio!
Cazzocazzocazzo! Che ci faccio adesso con due rampini?
Rimetto la testa sotto il lavandino ma le forze cominciano a mancare.
Cosi, curva, sudata fradicia e con queste mani a gruccia esco dicendo Ragazze chiamate un ambulanza, perché sto male!
A tutte e tre gli e preso un colpo.

Tra panni bagnati, rassicurazioni, sorsi di CocaCola, l'amica che mi sventola davanti alla faccia, come fosse uno sciamano, il suo polso intriso di verbena e citronella qualcosa si è smosso, ma quelle dita non ne volevano proprio sapere di tornare a raddrizzarsi.
Allorché mi hanno fatto sdraiare con le gambe in aria.
Per un momento ho avuto come l'impressione che la mia amica mi stesse dando l'estrema unzione dato che ha socchiuso le persiane, ha acceso una candela, ha messo della musica di sottofondo. Poi con l'ipad in una mano e Lei nell'altra ha cominciato a leggermi frasi e versi sull'autostima. 
Mezz'ora dopo questo intortamento quelle dieci piccole dita bastarde hanno ricominciato a muoversi e il sudore e la tachicardia sono svaniti.

Posso dirlo? Che bello avere persone che si prendono cura di te!

Prima di andare via mi ha regalato un bellissimo paio di sneakers ed un braccialetto con tutte le Madonne raffigurate, tanto per essere sicura che io e la mia bici sgangherata saremmo tornate a casa sane e salve. 
Tutto è tornato alla normalità.
Certo. Sennò mica avrei potuto scrivere questo post.


giovedì 25 aprile 2013

Santa Teresa....subito. Grazie!


Tra una pizza quattro stagioni ed un gelato alla liquirizia con Papà Vagabondo ieri ho zigzagato tra negozi, ristoranti, centri commerciali e stirerie per consegnare quanti più Cv possibili.
Quando ho detto al papi che ero alla ricerca di lavoro lui mi ha incoraggiato con una frase che ogni figlia vorrebbe sentirsi dire.
"E chi cazzo te lo da a te un lavoro?"
Ma siccome mi riesce bene di recitare la parte di quella con l'animo buono, anzichè mandarlo 'affanculo e spezzargli le sue ormai fragili ossicine, gli ho risposto con 
"E' per questo ti ho voluto come me. Cosi mi porti fortuna"
Nel frattempo qualcuno sa dirmi dove posso trovare l'ufficio che accoglie la domanda per diventare Santa?



martedì 23 aprile 2013

La cura


In questi giorni dove mi sono inaspettatamente assentata, al Quartier Generale è cominciata a girare la domanda "Ma dove sarà mai andata a finire?".
E' chiaro che non tutti sanno della maretta che sta tirando in casa così pure Tacchino, alla fine, è stato costretto a fare coming out.



E con chi poteva cominciare se non con il grande capo?
L'amministratore il grande capo? Ahahahahahah! Ma che si scherza davvero?
E' palese che chi comanda in un condominio non è l'amministratore ma chi possiede più millesimi.
Che poi è quello che fa anche da primo consigliere, che ha più deleghe in assemblea, che dirige tutti lavori, che decide quale colore deve avere la facciata, le misure degli zerbini sul pianerottolo e chi può parcheggiare in cortile e chi invece no.
Insomma il Grande Capo suvvia!
Nel nostro caso è pure un ingegnere in pensione.
Nulla contro gli ingegneri. Però guarda caso quando gli è stato pazientemente spiegato che, dopo così tanti anni vissuti cheak to cheak, qualcosa è cambiato e che, di comune accordo, abbiamo deciso che così non si poteva più andare avanti, la sua risposta è stata
" Ma come? Ci sarà pure una cura!"
Una cura? Una cuuuuraaaaaaaaa? Ma dove vive questo?
Tacchino a tale esclamazione è sbiancato.
Avrebbe voluto rispondergli con un "ma lei la cura l'ha trovata?" ma data l'educazione si è limitato a tacere.
Continuo a dire e ribadisco che, non mi devo tanto preoccupare di quelli che entrano nel condominio per suonare i citofoni ma piuttosto, mi devo preoccupare di quelli che vivono al suo interno.
Una cura....ma pensa te!

lunedì 22 aprile 2013

Come se fosse un amico


Sto tornando a casa con la borsa della spesa.
Da lontano un'ometto minuto, alto un metro e un caco è appoggiato al muro della casa che confina col mio quartier generale.
Più mi avvicino più mi accorgo che sta parlando al citofono. E con voce fortemente nasale dice "sono l'arrotino".
Ma prima di oltrepassarlo, lui alza lo sguardo e mi chiede se anch'io ho bisogno di un'arrotino.
Gli rispondo di no.
Anzichè tornare al suo citofono si unisce alla mia passeggiata e, come se fosse un amico, comincia dicendomi - Ho delle mutande nuove nuove che arrivano dalla Spagna, ti possono interessare?-
Dentro di me penso, che cazzo c'avranno mai 'ste mutande spagnole rispetto alle nostre?
Ma gli rispondo facendogli vedere le fotocopie fresche di stampa del mio scarno CV. 
- Vedi questi curriculum? Io sto cercando lavoro. Quindi, sai cosa potrei farmene ora delle tue mutande?-
-Ah! Non le vuoi le mutande nuove nuove dalla Spagna? Ma perchè? Non indossi le mutande?-
-No. Non è che non le porto. Ma in questo periodo sono sufficienti quelle che ho-
Nel frattempo arriviamo davanti al cancello del quartier generale.
Lui fa per entrare, come se fosse un mio amico. Lo fermo dicendogli che non gli sarebbe convenuto perchè in quel palazzo non lasciano salire gli estranei su per le scale.
Mi risponde che non sarebbe salito ma che sarebbe andato solo ai citofoni. 
Come un'amica gli confesso bisbigliando che in quel palazzo c'è un custode. Un custode che non permette a nessuno ne di salire ne di andare ai citofoni.
-Aaaah!- risponde -Ho capito-.
Quindi lo saluto, come se fosse un mio amico.
Voltandomi però sogghingo come un'infame all'idea di essermi liberata cosi facilmente, ancor prima che varcasse la soglia del quartier generale, di un potenziale scocciatore quotidiano. 

domenica 21 aprile 2013

SVEGLIA!!!

 Scusate ma in questi ultimi giorni di parastress
mi sono data al mio solito videocazzeggio indipendente.
La mia testolina creti.....scusate.....creativa
 ha dato origine a questo
BELLISSSSIMISSSIMISSSIMO VIDEO.
(Ahahahahahahahahahahah-Ah!)
Quindi....
se state cercando una suoneria alternativa ai vostri pigri risvegli
IO ho la soluzione!
Infatti da domani le vostre mattine non saranno più le stesse.
Provate anche voi "Ti sveglia Lapattipeppa!"
Pur di non sentirla più bisbigliarvi all'orecchio
vi alzerete di volata per spegnere i vostri maledetti orologi.
 
 
 

giovedì 18 aprile 2013

Come un fiume in piena


 
Il mio periodo di riflessione è quasi giunto al termine.
Ma quindici giorni possono bastare per elaborare un totale fallimento?
Possono bastare per decidere cosa fare della propria vita, adesso?
Possono bastare per trovare un nuovo lavoro?
No. Non bastano.
Pensavo di riuscire ad eliminare quei pensieri, quei rimpianti, quelle cose mai dette o quelle mai fatte a cui ho rinunciato solo per il quieto vivere.
Le stesse che si sono insediate nella mia mente come una corona di spine e che ora mi stanno facendo sanguinare il cuore.
Solo per gettarle via, come un fiume in piena.
Per essere di nuovo libera.
Ma dovrò tornare. E combattere.

mercoledì 17 aprile 2013

Reset

Quarantaquattro famiglie umiliate.
Oggi quarantaquattro lavoratori del S.Raffaele sono dovuti tornare a casa con in mano la lettera di licenziamento.

Padri e madri a cui oggi mercoledi diciassette aprile, il destino ha consegnato una busta bianca.
Solo quarataquattro a Milano e nelle altre città quanti saranno?
Quanti sono quelli che dovranno spiegare tutto questo ai loro figli?
Quei figli che a scuola vedono l'amica con il cellulare ultimo modello o indossare dal compagno la maglietta firmata Abercombie?
Quei figli che dovranno rinunciare alle merendine del Mulino Bianco, ai programmi Sky, alla pasta Barilla, al formaggio Grana.... insomma tutto quello che ha rappresentato fino ad ora il loro paese.
E dovranno abituarsi a comprare latte francese, pomodori cinesi e  vino americano.
(io è già da un pò che mi sono abituata, veramente)
Certo in parte cose futili, ma che fino ad oggi hanno fatto da cornice al loro essere. 

In fin dei conti è quello che la generazione di yuppies gli ha fatto trovare. 
Cresciuti senza più rispetto per nulla e a suon di Fast&Now ora gli si dice:
"Hai apprezzato tutto questo? Bene. Adesso te lo tolgo!"
Come faranno a spiegare loro che l'Italia è un paese che sta andando a rotoli?
E che questo è solo l'inizio di un baratro dove presto tutti noi italiani andremo
a finire?
Non è che penseranno che basta un reset e tutto torna come prima, vero?
Poveri noi..... e poveri loro.

martedì 16 aprile 2013

B-Side

Oggi nella testa di Patti suona questa in particolare.

 

Solo se ne ha voglia

 

Se tredici anni fa mi avessero detto che io ed un gatto saremmo stati una cosa sola gli avrei riso in faccia fino alle lacrime.

Io, i gatti li ho sempre odiati.
I gatti graffiano.
 
Invece i cani sono fedeli, ubbidiscono, e al parco riportano la palla volentieri.
Rimangono sempre fedeli al proprio padrone anche quando costui non è di animo gentile nei loro confronti.
Di solito alitano sulle gambe quando mangiamo, puzzano da morire nei giorni di pioggia e se si scrollano i loro peli arrivano fino al soffito.
 
E invece eccomi qua, con un felino al quale potrei dare la mia vita.
 
A differenza dei suoi rivali domestici mi da retta.
Ma solo se ne ha voglia.
Gli tiro i topini. 
Ma, me li riporta solo se ne ha voglia.
Stroppicciarlo più del dovuto?
Solo se ne ha voglia.

Nonostante ciò, dimostra il suo affetto strusciandosi sulle gambe, salutandomi mattina e sera con i suoi "prrruùù" e quando sono arrabbiata o nervosa mi rilassa con le sue innumerevoli fusa.
Mangia gli insetti noiosi e vomita sul letto, come a volermi lasciare un regalo.

Ma la cosa che più mi rende felice è che mi segue ovunque.
Infatti, non so dire se sono io la sua ombra, o lui la mia.

sabato 13 aprile 2013

Una precaria senza contributi


Una precaria senza contributi,
non dovrebbe prendersi pause
se vuole continuare

ad avere delle entrate.
Ma dato che prima di tutto
deve preservare la sua salute mentale
il soggiorno lontano
dalle negatività continua.
E qui pare proprio
che la primavera sia arrivata.




 
O almeno è quello che il prugno coi suoi fiori
vuol farle credere.
Come pure le vespe, o api che siano,
che le stanno girando attorno.