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venerdì 3 maggio 2013

Rampini, Santini e Sneakers


Sono stati giorni carichi.
Tra litigi continui, vestiti infilati in fretta e furia in borsoni, ospitata in una casa che all'interno non possiede nulla di me, ritorni al Campo base e poi ancora litigi, piatti vuoti, venticinque sigarette in tre giorni dopo un anno e mezzo passato senza tabacco, di nuovo borse in terra, una laringite da curare con antibiotici e tanta tanta amarezza, non ho avuto il tempo, o forse la voglia, da dedicare al blog.

Torno per raccontare del mio svarione.
Oggi ho pranzato con una cara amica. Dopo giorni di digiuno quasi completo, il che, tutto sommato non mi sta facendo affatto male, decido di ingurgitare una cotoletta con verdure, becks, caffè e sigaretta. Anzi sigarette.
Seguo l'amica nel suo nuovo studio dove mi presenta le sue simpatiche assistenti e il pomeriggio prosegue tranquillo tra telefonate di clienti, riviste e tante scatole nere impilate.
Poi arriva Lei.
Non posso certo dire di non averla mai conosciuta. Da ragazzina mi venivano spesso gli occhi rossi per colpa sua. Poi gli anni sono passati e mi è capitata di incontrarla solo qualche altra rara volta.
Ma oggi quando l'ho rivista mi sono detta  -cazzomenefregaamè!- e dimenticando la birra, lo stomaco vuoto da giorni, gli antibiotici, gli antidepressivi, le pastiglie della pressione, quelle per la tiroide, quelle degli ormoni e le dieci liquirizie salate mangiate tra una sigaretta e l'altra ho fatto due tiri. Solo due stramaledetti tiri.
Ramazzotti alla radio ha cominciato a tormentarmi le orecchie e la tachicardia invece, ha cominciato a salire in maniera esagerata. Troppo esagerata. 
Ho cercato di non pensarci e mi sono concentrata sui discorsi dell'amica che intanto
ha continuato a spippettarsela.
Ma lei sale....sale....sale... o meglio scende scende scende fino ad insinuarsi nello stomaco procurandomi una forte nausea e sudorazione.
Non voglio dare nell'occhio, dopotutto io l'ho cercata, io l'ho voluta e poi, non era mica la prima volta. Ma....
Ma il relax non arriva.  Chiedo dov'è il bagno.
E quest'ultimo essendo cieco non mi aiuta proprio per niente.

Loro lo hanno chiamato Svarione. In realtà io lo chiamerei un collasso bello e buono o, se vogliamo, meglio dire la coglionaggine di una quarantenne che sapendo di essere piena zeppa di medicinali in corpo non dovrebbe farsi neanche UN tiro di canna!


Rampini, santini e sneakers
A fatica trovo la tazza del cesso ma non mi serve a nulla perché lei sale sale ancora fino a bloccarmi completamente le mani. Corro allora a mettere i polsi sotto l'acqua e mi bagno la fronte ed il collo, ma niente.
Le dita mi rimangono bloccate come rampini da ghiaccio!
Cazzocazzocazzo! Che ci faccio adesso con due rampini?
Rimetto la testa sotto il lavandino ma le forze cominciano a mancare.
Cosi, curva, sudata fradicia e con queste mani a gruccia esco dicendo Ragazze chiamate un ambulanza, perché sto male!
A tutte e tre gli e preso un colpo.

Tra panni bagnati, rassicurazioni, sorsi di CocaCola, l'amica che mi sventola davanti alla faccia, come fosse uno sciamano, il suo polso intriso di verbena e citronella qualcosa si è smosso, ma quelle dita non ne volevano proprio sapere di tornare a raddrizzarsi.
Allorché mi hanno fatto sdraiare con le gambe in aria.
Per un momento ho avuto come l'impressione che la mia amica mi stesse dando l'estrema unzione dato che ha socchiuso le persiane, ha acceso una candela, ha messo della musica di sottofondo. Poi con l'ipad in una mano e Lei nell'altra ha cominciato a leggermi frasi e versi sull'autostima. 
Mezz'ora dopo questo intortamento quelle dieci piccole dita bastarde hanno ricominciato a muoversi e il sudore e la tachicardia sono svaniti.

Posso dirlo? Che bello avere persone che si prendono cura di te!

Prima di andare via mi ha regalato un bellissimo paio di sneakers ed un braccialetto con tutte le Madonne raffigurate, tanto per essere sicura che io e la mia bici sgangherata saremmo tornate a casa sane e salve. 
Tutto è tornato alla normalità.
Certo. Sennò mica avrei potuto scrivere questo post.