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martedì 12 marzo 2013

IN CADUTA LIBERA


Sabato pomeriggio Faina e Tacchino sono andati al Decathlon per acquistare un pò di magliette per la palestra. Già...la palestra. La testa mi stà girando solo a sentirla nominare. 
Forse perchè è seguita dalla parola "Cambiamento"? 
Sorvoliamo? 
No invece, andiamo avanti.
Non che a me non piaccia la palestra anzi, mi ero persino iscritta però solo per un mese.
Ero così entusiasta che alle sei del mattino già stavo sulla mia cyclette per fare i dodici minuti di riscaldamento e avere poi tutte le macchine della TecnoGym a mia disposizione, questo prima che le pareti assorbissero sudori e puzze di giornata.  
Finiti i trenta giorni di prova ho detto che sarei ritornata a settembre invece eccomi qua a fare la larva.

Negli anni in cui Tacchino non voleva iscriversi con me in palestra ho acquistato lo stortacollo, il panciapiatta e il tuttofianchi.



Ad oggi dovrei avere degli addominali da paura invece la gente continua a ripetermi sempre la stessa frase "Congratulazioni signora! Chissà come sarà contento suo marito".

Lo sò, lo sò che se voglio scendere di peso non mi devo attaccare a questi pagliativi per casalinghe disperate ma se c'è chi crede alla liquefazione del sangue di S. Gennaro perchè io non posso credere agli addominali unti e scolpiti in soli dieci minuti al giorno????
E poi la soddisfazione al Tacchino di iscrivermi in palestra solo perchè ora ci va lui nùn ièavojodare!
                                                                                         
Quindi, premesso questo, continuo dicendo che davanti al reparto "Attrezzi e Abbigliamento per Allocchi e Allocche" ho messo nel carrellino trolley una corda per saltare, pur sapendo che per saltare in casa devo prima mettere tutto l'arredo sul balcone, un paio di asciugafronte, quelli alla GiònMekEnRò tanto per intenderci, casomai sudassi per il gran sforzo fisico ed infine ho acquistato...Tàdààààà! 

                                                  



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CERTO CHE SE AVESSI SAPUTO CHE IL GIORNO DOPO SAREI FINITA DI NUOVO A TERRA, QUESTA VOLTA COME UNA DEI TRE PASTORELLI, AL TROLLEY AVREI ANCHE AGGIUNTO UN BEL PAIO DI GINOCCHIERE DA SKATER! 
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 Ma non c'è da preoccuparsi perchè sto solo cercando di riprodurre l'intero globo terrestre sul mio ginocchio. Si può osservare infatti un Atollo delle isole Samoa su in altro, la Groenlandia ormai mezza sciolta a destra e l'ultima opera cos'è?...mmmhhh...vediamo, Madagascar o una Finlandia grattugiataNon so. Poi decido.
Al massimo sono sempre in tempo a coprire tutto con la Russia.




martedì 29 gennaio 2013

IL GINOCCHIO DELLA LAVANDAIA

Brienne of Tarth
Mettendo insieme una maledetta domenica pomeriggio, una galleria iperaffollata data l'ora di punta, e una Brienne di ContradaStivale a passeggio, che può succedere?
Può accadere che il Troll in gonnella dopo sette ore in giro per negozi e con, purchè comodi tacchi ai piedi, abbia un crollo e scivoli. Oltre al leggero movimento sismico, alla voragine creatasi a terra, capita che la sfortunata ci lasci

The day after
pure un lembo di pelle e non avendo indossato l'elmo si prenda anche 'na capocciata in fronte. Il Prof giratosi per il tonfo udito e vedendola faccia a terra e culo all'aria ha
pensato che la stessa si fosse data improvvisamente all'accattonaggio abusivo.

    Ora capisco cosa si intende per
    "Il ginocchio della lavandaia"
 


giovedì 18 ottobre 2012

Il ragazzo dalla folta capigliatura


Questo mio pensiero risale  ad un anno fa.
Lo riporto ora perchè tra qualche giorno sarà esattamente un anno che questo ragazzo, che poteva 
diventare davvero
un grande campione,
ci ha lasciato in un modo così
inaspettato.

29 Ottobre 2011
Da dove inizio?
Posso incominciare dicendo che non ho mai seguito il MotoGp e tutto quello che sò sui piloti delle due ruote l'ho sempre appreso dai canali televisivi e dalle riviste.
Ma domenica.... la domenica appena passata è uno di quei giorni che rimarranno impressi nella mente per sempre.
Ricordo il giorno che Alfredino Rampi è caduto nel pozzo, ricordo lo schianto di Villeneuve, ricordo la carrozza che portò Diana all'altare, e ricordo benissimo cosa stavo facendo l'11 Settembre.

Domenica scorsa eravamo ad una festa di paese e con amici siamo entrati in un bar a bere un cappuccio. In quel locale la tv accesa era fissa sui box di Sepang. C'è stata curiosità in me ma essendo in compagnia non potevo fermarmi. 
Ma quelle facce fisse sul monitor mi facevano capire che era successo qualcosa, qualcosa di non bello.
La conferma mi viene data quando sento -Gara sospesa- ma non sò chi e come sia stato coinvolto. Simoncelli...Rossi...questi i nomi che vengono pronunciati da alcuni presenti poco dopo.
Simoncelli. Ma certo! Simoncelli è quel ragazzo con tutta quella massa di capelli e il forte accento romagnolo.
Quel ragazzo che in radio dice a Ringo “Non fatemi fare la figura del patacca!”, che ai miei occhi ricorda tanto il Valentino giovanissimo, e che proprio per questo un po' snobbo.
La mia gita prosegue tra le bancarelle ma il pensiero corre continuamente a quel ragazzo. Mi domando cosa può essere successo e cerco con lo sguardo voci tra la gente che mi possano aiutare a capire l'accaduto. Poi arriva come un pugno quella frase “E' morto. Simoncelli è morto.”
Mio marito chiede “Qual'è Simoncelli?” ed è bastato fargli quel gesto con le mani ad indicare i tanti capelli che aveva, che la sua risposta è stata “Mi dispiace, mi dispiace proprio tanto”.
La giornata per me è proseguita in compagnia degli amici ma con il pensiero di avere notizie di come fosse avvenuto il tutto.

Nei quattro giorni seguenti, tv, radio, giornali e internet non hanno fatto altro che parlare dell'accaduto. E ho conosciuto cosi MARCO SIMONCELLI detto SIC.
E ho capito una cosa. Marco Simoncelli era sì l'erede di Valentino Rossi, e questo lo avevamo capito tutti. E' che forse avevamo paura di ammetterlo perchè era un pò come tradire The Doctor e forse e non eravamo ancora pronti a questo cambiamento.
Per questo la sua scalata stava avvenendo in sordina e in modo graduale.
La conferma che tutti ci eravamo accorti che sarebbe diventato un campione c'è stata proprio con la sua morte, perchè ci siamo commossi tutti nel vedere quelle immagini tremende, ci siamo commossi tutti nel vedere lo smarrimento di Valentino e le lacrime di Capirossi, ci siamo commossi tutti nel vedere con che grande forza i genitori, la sorella e la fidanzata abbiano affrontato la tragedia.
E ci siamo commossi tutti nel vedere una vita troncata cosi rapidamente.

Mi sono anche chiesta perchè una persona -di cui si conosce relativamente poco- possa farci piangere cosi tanto.
La risposta che mi sono data è che forse il Sic, con la sua tragedia, ha rappresentato anche gli amici o quei cari che ci hanno lasciato troppo rapidamente. Immedesimarsi in questo tipo di "dolore pubblico" è forse l'unico modo che abbiamo per comunicare a chi è rimasto la nostra comprensione.
In questi giorni ho scoperto anche che Marco Simoncelli era una persona pura.
Ha avuto una vita breve ma fatta a tutto tondo e di questo i genitori dovranno esserne fieri e non avere mai rimpianti.
Ed è proprio a loro che dedico l'ultimo mio pensiero perchè dovranno affrontare il vuoto più devastante una volta che tutti i riflettori saranno spenti. Purtroppo sarà un dolore cosi profondo che il tempo non cancellerà, come tutti dicono, ma potrà solo aiutare a conviverci.
Sul suo profilo Fb ho visto una bellissima foto -che qui posto- perchè penso che sia quella che più lo possa rappresentare.
Ecco io voglio ricordarlo cosi.
E spero che l'ombra di quella sua capigliatura (che cosi bene lo contraddistingueva) possa seguirci in ognidove.

Ciao Sic!

mercoledì 10 ottobre 2012

L'Ebbrezza del Piercing


E' appurato. Io ed il piercing, anzi meglio io ed il Surface non andiamo d'accordo.
A dir la verità fino a qualche giorno fa neppure sapevo che cosa fosse un Surface. Per mia fortuna.

Domenica (in questo blog la domenica ritorna come un boomerang) ero ospite da amici. 
Si prospettava la classica giornata con un pranzo a base di cibo sostanzioso, chiacchere, risate ed un bicchiere di vino ad accompagnare il tutto. Ed infatti una parte della giornata è andata esattamente cosi.
Nel piatto mi sono ritrovata una gustosissima porzione di polenta Taragna con ragù di salsiccia, tanto abbondante che dopo, stranamente, sono riuscita a spizzicare SOLO due fettine di finocchiona.
Quelle che poi mi hanno accompagnato per tutta la notte, insieme agli incubi che in seguito ho avuto.

Ma ancora non ci sono arrivata al perchè ho avuto gli incubi.


Dopo il salame con finocchio e che certamente aveva l'aglio dentro, onde evitare appisolamenti furtivi abbiamo deciso di debellare il momento dell'abbiocco prima con un caffè e ammazzacaffè, poi con una passeggiata antipennica. Il sole ancora piacevole ci ha invogliato e abbiamo preferito l'aria aperta piuttosto che il Caccamo-mode.

Tornati a casa già pensavamo alla partita di Monopoly che i bimbi richiedevano con impazienza, ma alla quale io non avevo nessuna voglia di partecipare. La matematica non è proprio il mio forte.


Intanto che tabella e mazzette di euro venivano piazzate sul tavolo, il nostro amico ha incominciato a raccontarci del suo nuovo lavoro.
Il piercer. 
In quel momento il discorso sembrava l'unica via d'uscita dal Monopoly, almeno per me, tanto che una volta presa la sua bella valigetta in metallo e averci illustrato gli attrezzi usati per bucare l'epidermide, dopo qualche esitazione....vabbè...non poi tanta....ho detto -Facciamolo!-
(Pur sapendo che a breve dovrò essere operata alla mano).
E siccome volevo caricarmi per bene sono corsa in auto a prendere un disco degli AC/DC.

MA IO NON SO NEMMENO CHE COS'E' VERAMENTE UN SURFACE!!!
CHE DIAVOLO MI E' SALTATO IN TESTA?

La musica parte, le mani sul tavolo danno il ritmo...
Pàttì....Pàttì....Pàttì.......Pàttì......Pàttì.......Pàttì..
Dopo quattro secondi avevo una barretta di metallo infilata sotto la pelle del braccio e due pallini rosa uscivano dal polso. Però la partita a Monopoly era saltata.
Mi sono fatta spiegare bene tutto ciò che avrei dovuto fare, quante volte al giorno medicare, quando la pulizia ecc.. ecc... e ho continuato a rimirarmelo per tutta la giornata. Felice e contenta.
Ma tornata a casa sono piombata su internet ed ho cominciato a leggere alcune testimonianze di chi li ha avuti.
7 su 10 hanno il rigetto.... Tempi lunghi di guarigione (anche nove mesi).... ed io comincio a pensare all'operazione.... C'è chi addirittura scrive -dopo dieci anni qualche volta mi esce ancora il pus-
Decido di piantare la lettura e andare a dormire.
La Finocchiona senza ombra di dubbio è stata la prima causa degli orribili sogni che ho avuto durante la notte ma la lettura pre-sonno credo abbia contribuito notevolmente a peggiorare la situazione. Non c'è voluto molto a credere di non sentirmi più il braccio, o alla sensazione di vedermelo gonfio come un pallone o a quella di averlo come una pizza margherita..
E così è stato il giorno seguente e quello dopo ancora, fino a
quando FINALMENTE il terzo giorno la barretta è stata sfilata definitivamente dal braccio.

Sono stata un' inconscente lo sò perchè potevo informarmi prima.
Ma ripensandoci oggi, non me ne pento assolutamente.
Per una volta tanto ho deciso di scegliere senza pensare alle conseguenze.
E mi sono sentita viva.

Fà niente se ora ho due prese d'aria nel braccio.


                             Il tutto è stato documentato.



 

martedì 25 settembre 2012

Odio la Domenica pomeriggio


L'avventura per me incomincia oggi. Martedi.
Sì, ok può andare bene come inizio. Il martedi è un giorno che mi piace.
Invece trovo che la domenica, la domenica pomeriggio per l'esattezza, sia il giorno più brutto della settimana. Odio le domeniche pomeriggio.
Da "tiineiger" invece, chissà perchè le aspettavo con ansia.
Sì, lo ammetto sono una di quelle sfigate che negli anni '80 poteva andare in discoteca solo la domenica pomeriggio.
Ciò che più mi preoccupava nell'arco della settimana era:
Primo. Se i miei genitori mi avrebbero dato il permesso di uscire.
Secondo. In base alla loro risposta, che cosa avrei indossato.
Robert Smith
Che me ne fregava a me della scuola dopotutto?
La preparazione avveniva addirittura la sera prima, ovvero il sabato. E ora vi spiego anche il perchè.
La moda che seguivo in quegli anni includeva che le ragazze portassero i capelli come il cantante dei Cure, Robert Smith.
Le adolescenti oggi passano le giornate a stirarsi i capelli con la piastra, giusto?
I MIEI capelli invece dovevano assomigliare alle pieghe di un ventaglio e non avendo a portata di mano quell'affare rovente avevo escogitato il metodopattipeppa.
Sappiate che passare la serata a farsi treccine su treccine grandi come Cotton Fiocc non era proprio divertente.

MetodoPattipeppa
Ma IO! testarda come pochi non volevo rinunciare ad avere una capigliatura che si avvicinasse almeno un pò alla moda di quegli anni.
Era l'anticamera della tortura.





Dirvi oggi che quelle domeniche pomeriggio passate in discoteca erano il più delle volte disastrose perchè le ragazze di provincia come me venivano notate subito per la loro TAMARRAGGINE  credo sia superfluo. E pensare che ci ho conosciuto il marito.
Ma questa è un'altra storia...
Lo ribadisco
ODIO LA DOMENICA POMERIGGIO.http://www.youtube.com/watch?v=dP3KCiE9fX4