L'altro giorno ho scritto dei miei orecchini Bhollywoodiani ma non ho raccontato di come Faina e Tacchino siano giunti all'appuntamento con Bro per la loro prima cena indiana.
Questo è ciò che è successo sabato sera.
Bro mi avvisa che ha prenotato per le 20.30 e linkandomi l'indirizzo mi dice di prendere i mezzi e di non preoccuparmi che a fine serata ci avrebbe riaccompagnato lui a casa. Rispondo che sarei andata a guardare immediatamente le indicazioni per arrivare al ristorante.
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GUARDO SUBITO LE INDICAZIONI |
Dò un'occhiata molto, ma molto distrattamente alla mappa sul sito e dico a tacchino che il ristorante è proprio oltre il parco Sempione dove c'è l'Arco della Pace. Lo informo anche che una volta arrivati in Cairoli, in dieci minuti a piedi, saremmo arrivati a destinazione. Gli chiedo cortesemente di dare un occhiata alla mappa per essere più sicuri, quattro occhi sono meglio di due, ma mi risponde che lascia a me l'organizzazione chiedendomi soltanto di non
fargli attraversare il parco a quell'ora.
-Che paaalleee lo so. Staremo all'esterno, va bene?
Ti dico che non entriamo dentro!-
Dunque secondo il mio ragionamento, stando semplicemente sul lato sinistro del parco saremmo giunti a destinazione in soli dieci minuti. Proprio com'era scritto sul sito.
Usciamo avendo (solo io) ben impresso in mente la Mappa Distratta e la mia
LINEA (IM)MAGINOT BLU
Peccato che non sia andata proprio cosi.
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LA MAPPA DISTRATTA |
Infatti da Punto di partenza UNO ho deciso, non so per quale motivo, di seguire il lato destro del parco.
-Ti ricordi che ti ho detto che non voglio assolutamente passare per il parco a quest'ora, vero?-
-Me l'hai già detto in metro, ho capito. Non ti preoccupare che il Parco lo costeggeremo soltanto-
Al punto DUE il mio percorso strategico subisce già il primo colpo, in quanto il marciapiede fa una curva a gomito a destra mentre noi avremmo dovuto proseguire dritto.
Ci rimanevano due scelte. O proseguire per il percorso esterno allungando di molto la strada, o....passare per il Parco arrivando al Punto TRE e riprendere la mia Linea (IM)Maginot.
-Lo sapevo! Su di te non si può proprio contare. Adesso ci tocca passare proprio per dove non volevo passare. E non c'è un cazzo di nessuno!-
Giunti nuovamente fuori dal parco pensavo di essermi salvata dal cazziatone di tacchino. Come Terminator avevo davanti agli occhi il percorso della mia Mappa Distratta sapendo che avremmo dovuto solo andare dritto, girare a destra e che poi ci saremmo trovati l'Arco della Pace di fronte.
Intanto Bro chiama al telefono chiedendo dove eravamo....
-Ciao Bro! stiamo quasi arrivando-
Forse.
Dal TRE al QUATTRO il marciapiede esterno diventa meno illuminato del parco stesso e tacchino comincia con i suoi borbottii che aumentano quando, come nel punto DUE , non abbiamo altra scelta. Rientrare nel parco.
Dal QUATTRO al CINQUE abbiamo l'Arco della Pace proprio di fronte ma anche sentieri ovunque. Quale prendere? Ma sopratutto qual'è il più breve?
Anche se illuminati praticamente a giorno i sentieri mettevano quell'ansia che arriva quando ci si sente in un potenziale pericolo.
Se ci fossimo messi ad urlare, nessuno, dico nessuno ci avrebbe sentito e a parte un runner più pazzo di noi, che almeno correva veloce, non c'era anima viva.
Ho dovuto subirmi per tutto il tragitto i rimboccamenti continui e tartassanti (chiamiamoli cosi) del consorte.
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Buonasera Patti! |
Poi, ad un certo punto, mi è venuta in mente la notte in cui hanno ucciso Cyrus. La paura di trovarmi faccia a faccia con i Baseball Furies ha fatto in modo che azionassi il turbo alle gambe distanziando tacchino di non poco che nel frattempo mi urlava di fermarmi perchè non aveva più fiato per starmi dietro.
Il tratto dal CINQUE al SEI quello che poi ci avrebbe portato finalmente all'uscita è stata una scorciatoia in mezzo all'erba....e al fango. Scorciatoia voluta dato che il sentiero che avevo scelto non portava all'uscita ma svoltava nuovamente a destra....
Nel frattempo Bro richiama per sapere dove eravamo finiti.
Con mezz'ora di ritardo entriamo nel locale.
Entrambi con le scarpe infangate e borbottando tra di noi come Sandra e Raimondo. Bro, ormai abituato e rassegnato anche a vederci cosi, nel frattempo era già alle prese con un piatto di pane naan con uvetta e birra Cobra.
Chiudendo questo capitolo disastroso come Tour Operator, la nostra serata è stata piacevole e il cibo indiano devo dire che è BUONISSIMO.