giovedì 18 ottobre 2012

Il ragazzo dalla folta capigliatura


Questo mio pensiero risale  ad un anno fa.
Lo riporto ora perchè tra qualche giorno sarà esattamente un anno che questo ragazzo, che poteva 
diventare davvero
un grande campione,
ci ha lasciato in un modo così
inaspettato.

29 Ottobre 2011
Da dove inizio?
Posso incominciare dicendo che non ho mai seguito il MotoGp e tutto quello che sò sui piloti delle due ruote l'ho sempre appreso dai canali televisivi e dalle riviste.
Ma domenica.... la domenica appena passata è uno di quei giorni che rimarranno impressi nella mente per sempre.
Ricordo il giorno che Alfredino Rampi è caduto nel pozzo, ricordo lo schianto di Villeneuve, ricordo la carrozza che portò Diana all'altare, e ricordo benissimo cosa stavo facendo l'11 Settembre.

Domenica scorsa eravamo ad una festa di paese e con amici siamo entrati in un bar a bere un cappuccio. In quel locale la tv accesa era fissa sui box di Sepang. C'è stata curiosità in me ma essendo in compagnia non potevo fermarmi. 
Ma quelle facce fisse sul monitor mi facevano capire che era successo qualcosa, qualcosa di non bello.
La conferma mi viene data quando sento -Gara sospesa- ma non sò chi e come sia stato coinvolto. Simoncelli...Rossi...questi i nomi che vengono pronunciati da alcuni presenti poco dopo.
Simoncelli. Ma certo! Simoncelli è quel ragazzo con tutta quella massa di capelli e il forte accento romagnolo.
Quel ragazzo che in radio dice a Ringo “Non fatemi fare la figura del patacca!”, che ai miei occhi ricorda tanto il Valentino giovanissimo, e che proprio per questo un po' snobbo.
La mia gita prosegue tra le bancarelle ma il pensiero corre continuamente a quel ragazzo. Mi domando cosa può essere successo e cerco con lo sguardo voci tra la gente che mi possano aiutare a capire l'accaduto. Poi arriva come un pugno quella frase “E' morto. Simoncelli è morto.”
Mio marito chiede “Qual'è Simoncelli?” ed è bastato fargli quel gesto con le mani ad indicare i tanti capelli che aveva, che la sua risposta è stata “Mi dispiace, mi dispiace proprio tanto”.
La giornata per me è proseguita in compagnia degli amici ma con il pensiero di avere notizie di come fosse avvenuto il tutto.

Nei quattro giorni seguenti, tv, radio, giornali e internet non hanno fatto altro che parlare dell'accaduto. E ho conosciuto cosi MARCO SIMONCELLI detto SIC.
E ho capito una cosa. Marco Simoncelli era sì l'erede di Valentino Rossi, e questo lo avevamo capito tutti. E' che forse avevamo paura di ammetterlo perchè era un pò come tradire The Doctor e forse e non eravamo ancora pronti a questo cambiamento.
Per questo la sua scalata stava avvenendo in sordina e in modo graduale.
La conferma che tutti ci eravamo accorti che sarebbe diventato un campione c'è stata proprio con la sua morte, perchè ci siamo commossi tutti nel vedere quelle immagini tremende, ci siamo commossi tutti nel vedere lo smarrimento di Valentino e le lacrime di Capirossi, ci siamo commossi tutti nel vedere con che grande forza i genitori, la sorella e la fidanzata abbiano affrontato la tragedia.
E ci siamo commossi tutti nel vedere una vita troncata cosi rapidamente.

Mi sono anche chiesta perchè una persona -di cui si conosce relativamente poco- possa farci piangere cosi tanto.
La risposta che mi sono data è che forse il Sic, con la sua tragedia, ha rappresentato anche gli amici o quei cari che ci hanno lasciato troppo rapidamente. Immedesimarsi in questo tipo di "dolore pubblico" è forse l'unico modo che abbiamo per comunicare a chi è rimasto la nostra comprensione.
In questi giorni ho scoperto anche che Marco Simoncelli era una persona pura.
Ha avuto una vita breve ma fatta a tutto tondo e di questo i genitori dovranno esserne fieri e non avere mai rimpianti.
Ed è proprio a loro che dedico l'ultimo mio pensiero perchè dovranno affrontare il vuoto più devastante una volta che tutti i riflettori saranno spenti. Purtroppo sarà un dolore cosi profondo che il tempo non cancellerà, come tutti dicono, ma potrà solo aiutare a conviverci.
Sul suo profilo Fb ho visto una bellissima foto -che qui posto- perchè penso che sia quella che più lo possa rappresentare.
Ecco io voglio ricordarlo cosi.
E spero che l'ombra di quella sua capigliatura (che cosi bene lo contraddistingueva) possa seguirci in ognidove.

Ciao Sic!

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