mercoledì 26 settembre 2012

La Citroen 2CV VerdeAcqua


Incredibile come certi ricordi ne fanno riaffiorare altri.
Ho la testa come le scatole cinesi o meglio come le Matrioske (che si avvicinano di più anche alla mia stazza).
Ripensando a quel che ho scritto ieri, a quel mio periodo dove “Odio i miei genitori! IO cambierò il mondo! Quando sarò maggiorenne farò quello che mi pare!" ecc. ecc.. mi è tornato alla mente un aneddoto che qui ora mi accingo a raccontare.
Nulla di che, e se vi aspettate che nel mio blog si parli di viaggi avventurosi, il giorno di laurea, il primo vagito, avete completamente sbagliato link.
La mia vita è cosi piatta e normale che quasi quasi mi spavento da sola.
Quindi se cercate adrenalina io non faccio per voi.

Dov'ero rimasta? Ah già, la Citroen 2CV - VerdeAcqua

A quattordici anni quando portavo ancora scarpe ortopediche e avevo i peli sulle gambe perchè madre mia mi vietava l'uso del rasoio (anche della crema depilatoria se è per questo) mi sono innamorata di un ragazzo più grande di me e proprietario appunto della famigerata 2CV. Avrà avuto venti, forse venticinque anni e di certo a me non mi filava di sicuro.
Cresta, borchie, catene, e quell'aria da vissuto...quanto mi piaceva.
Quando si è adolescenti si ha la fortuna di sentire le farfalle nello stomaco, (ora io ci sento solo il cibo che non ho digerito a mezzodì) si è convinti che nessuno possa realmente capirci e si fanno quelle cose che un essere umano sano di mente non farebbe di sicuro.
Quindi a detta di ciò io spiavo di continuo quest'individuo.
Sapevo quali erano i giorni in cui andava a suonare la batteria con gli amici, a che ora tornava a casa e sapevo riconoscere persino il rumore che faceva il motore della sua Dyane, appunto.
Questo stando comodamente dietro la finestra di casa.
E quando lo vedevo rincasare, per cercare di attirare la sua attenzione 
alzavo al massimo il volume del mio stereo come a dire
-vedi? anch'io ascolto la musica giusta!-
Nella mia testa era diventata una figura irraggiungibile, quasi eterea e sono andata avanti così per qualche anno, fantasticando su come sarebbe stato bello se fossi stata la sua ragazza.

Un bel giorno...

Sì, insomma facendola breve qualche anno dopo durante un uscita mi sono unita ad un gruppo di amici che conoscevano amici, che a loro volta conoscevano amici che andavano a trovare amici che suonavano in un gruppo.
Perchè questa parte del racconto mi ricorda tanto alla Fiera dell'Est di Branduardi?
Si-iiiii... ho quasi finito.

Dicevo, finalmente mi trovo davanti a questa
GRAAANDE COTTA ADOLESCENZIALE.
Questa cotta che si era cosi tanto protratta nel tempo.
Ecco! Sono faccia a faccia con la figura che pensavo cosi irraggiungibile, cosi eterea. Ed eccolo lì.  
LUI! dietro a tutti i suoi piatti e tamburi. 
LUI! con il suo ciuffo nero ribelle.
LUI! con le sue borchie e catene.
E poi...e poi...e poi....e poi purtroppo ha aperto bocca.
In un nanosecondo la mia nuvoletta rosa, bhè forse nera visto l'ambientazione dark, ha fatto:




Qua sotto è raffigurata la figura eterea nel momento in cui ha aperto bocca.




Ma perchè vi ho raccontato tutto questo? Già me ne stavo dimenticando.
Solo per dirvi che è proprio vero quel detto che dice:
"Non è tutto oro quel che luccica"
Ma questo lo scopriamo sempre dopo. Come nel mio caso.  





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