LA FAINA E IL TACCHINO
CON LA TUBA
Questa è la storia di una faina che un bel giorno, cacciando nel bosco, notò un tacchino smilzo con una buffa tuba nera in testa.
-Oh mio Dio!- pensò tra se e se -Quel tacchino... anche se smilzo...pare proprio
un bel bocconcino!- e accennò il suo pensiero alle amiche che erano con lei in quel momento. Queste sorridendo dissero rivolte a quel buffo meleagride - Ehi tu! Tacchino smilzo con quella buffa tuba in testa! La nostra amica dice che sei proprio un bel bocconcino!-
E fù così che nacque la strana storia d'amore tra la faina ed il tacchino smilzo con la tuba nera in testa.
Il tacchino smilzo con la tuba nera invitò la faina nella sua aia e i due trascorsero giorni felici nei quali pensarono solo a cuore,
Poi passarono mesi, nei quali la faina cominciò ad allontanarsi dai suoi simili e per amor del suo tacchino si abituò a mangiare vermi, mosche ed insalata.
Poi passarono anni, nei quali la faina cominciò a chiedersi se non era arrivato il momento che anche il suo smilzo tacchino rinunciasse a qualcosa per il bene della loro strana coppia.
A quel punto però, il tacchino si tolse la tuba dal capo e da essa tirò fuori tutte le sue ansie e le sue paure e la nostra amica non ebbe il coraggio di abbandonare quel tacchino smilzo proprio nel momento del bisogno.
Sempre per amore decise che sarebbe stata ad aspettare pazientemente il giorno in cui anche il suo amato tacchino smilzo sarebbe diventato il più ripieno della fattoria, quello che tutte le faine le avrebbero invidiato, il giorno in cui anche lui avrebbe assaporato i piatti di carne, il giorno in cui avrebbe cacciato con lei, il giorno in cui avrebbero girovagato per il bosco, il giorno in cui lui si sarebbe tolto quella tuba corvina per poter indossare copricapi multicolori senza doversi preoccupare di cosa potessero pensare gli altri abitanti del cortile.
Altri anni seguirono, nei quali la faina pensò a tutto quello a cui aveva dovuto rinunciare, ed incominciò a comportarsi com'era sua natura e non più come un tacchino. Quest'ultimo non riuscendo a ammorbidirsi dalle sue rigide abitudini si limitò a mangiare saltuariamente carne e fare qualche passeggiata lungo il perimetro della sua fattoria.
La faina si rese anche conto di quanto tempo fosse passato e di quanto l'amore per il suo dolce tacchino smilzo si fosse affievolito. Cominciò a perdere il pelo lucente e ad isolarsi perchè voleva tornare ad essere quella faina sorridente che ricordava di essere, ma questo suo malessere la faceva stare ancor peggio
perchè le sembrava di tradire la fiducia del suo caro amato.
E gli anni passarono ancora.....
Oggi la faina ed il tacchino si vogliono ancora bene, come fratelli però.
Vivono insieme ma hanno deciso di comune accordo che appena sarà possibile prenderanno strade diverse. Ma nonostante la faina abbia portato il suo amato tacchino a comprendere che quello strano rapporto si era ormai logorato in maniera irrimediabile, ora lei non riesce ad essere contenta perchè quel tacchino smilzo non le ha detto -Hai ragione, noi non siamo simili. Quando me ne andrò riuscirò a trovare una bella tacchina che mi accetterà per quello che sono-
NOOOOOOOO! IL TACCHIIIINOOOOO prima di andarsene ha deciso di divenire grasso ed invitante e di portare cappelli stravaganti e chiede continuamente alla sua amica consigli su come diventare un bel bocconcino.
Le chiede quali cappelli comprare e quali sono i cibi più ricchi di grassi, senza rendersi conto di quanto questo suo comportamento possa ferire l'amata amica.
Al momento infatti, la faina ha incominciato a strapparsi il pelo a morsi, ha manie di persecuzione e non vuole neppure essere aiutata ad uscire dalle sue nevrosi.
Dovrà prima di tutto ringraziare se stessa per ciò che ha raggiunto in questi anni, che è praticamente il nulla, dovrà elaborare questa specie di lutto d'amore che comporta il rifiuto, la rabbia, la negoziazione, la depressione e l'accettazione
Dovrà uscire da quell'aia in cui è stata rinchiusa troppo tempo, dovrà ritornare nel bosco e dovrà riadattarsi a quella fauna e a quella flora. Quella stessa natura che nel frattempo ha cambiato aspetto, abitanti e clima.
La faina ora è in fase di rabbia e riesce solo a ringhiare graffiare e soffiare.
Ma questo nessuno riesce a comprenderlo, nemmeno il suo amico.