mercoledì 27 febbraio 2013

La favola di quando finisce un amore

                                                                

                 LA FAINA E IL TACCHINO 

                          CON LA TUBA




 

Questa è la storia di una faina che un bel giorno, cacciando nel bosco, notò un tacchino smilzo con una buffa tuba nera in testa.
 -Oh mio Dio!- pensò tra se e se -Quel tacchino... anche se smilzo...pare proprio
un bel bocconcino!- e accennò il suo pensiero alle amiche che erano con lei in quel momento. Queste sorridendo dissero rivolte a quel buffo meleagride - Ehi tu! Tacchino smilzo con quella buffa tuba in testa! La nostra amica dice che sei proprio un bel bocconcino!-
E fù così che nacque la strana storia d'amore tra la faina ed il tacchino smilzo con la tuba nera in testa.
Il tacchino smilzo con la tuba nera invitò la faina nella sua aia e i due trascorsero giorni felici nei quali pensarono solo a cuore, sole e amore.
Poi passarono mesi, nei quali la faina cominciò ad allontanarsi dai suoi simili e per amor del suo tacchino si abituò a mangiare vermi, mosche ed insalata.
Poi passarono anni, nei quali la faina cominciò a chiedersi se non era arrivato il momento che anche il suo smilzo tacchino rinunciasse a qualcosa per il bene della loro strana coppia. 
A quel punto però, il tacchino si tolse la tuba dal capo e da essa tirò fuori tutte le sue ansie e le sue paure e la nostra amica non ebbe il coraggio di abbandonare quel tacchino smilzo proprio nel momento del bisogno. 
Sempre per amore decise che sarebbe stata ad aspettare pazientemente il giorno in cui anche il suo amato tacchino smilzo sarebbe diventato il più ripieno della fattoria, quello che tutte le faine le avrebbero invidiato, il giorno in cui anche lui avrebbe assaporato i piatti di carne, il giorno in cui avrebbe cacciato con lei, il giorno in cui avrebbero girovagato per il bosco, il giorno in cui lui si sarebbe tolto quella tuba corvina per poter indossare copricapi multicolori senza doversi preoccupare di cosa potessero pensare gli altri abitanti del cortile.
Altri anni seguirono, nei quali la faina pensò a tutto quello a cui aveva dovuto rinunciare, ed incominciò a comportarsi com'era sua natura e non più come un tacchino. Quest'ultimo non riuscendo a ammorbidirsi dalle sue rigide abitudini si limitò a mangiare saltuariamente carne e fare qualche passeggiata lungo il perimetro della sua fattoria.
La faina si rese anche conto di quanto tempo fosse passato e di quanto l'amore per il suo dolce tacchino smilzo si fosse affievolito. Cominciò a perdere il pelo lucente e ad isolarsi perchè voleva tornare ad essere quella faina sorridente che ricordava di essere, ma questo suo malessere la faceva stare ancor peggio
perchè le sembrava di tradire la fiducia del suo caro amato.  
E gli anni passarono ancora.....

Oggi la faina ed il tacchino si vogliono ancora bene, come fratelli però.
Vivono insieme ma hanno deciso di comune accordo che appena sarà possibile prenderanno strade diverse. Ma nonostante la faina abbia portato il suo amato tacchino a comprendere che quello strano rapporto si era ormai logorato in maniera irrimediabile, ora lei non riesce ad essere contenta perchè quel tacchino smilzo non le ha detto -Hai ragione, noi non siamo simili. Quando me ne andrò riuscirò a trovare una bella tacchina che mi accetterà per quello che sono-
NOOOOOOOO! IL TACCHIIIINOOOOO prima di andarsene ha deciso di divenire grasso ed invitante e di portare cappelli stravaganti e chiede continuamente alla sua amica consigli su come diventare un bel bocconcino.
Le chiede quali cappelli comprare e quali sono i cibi più ricchi di grassi, senza rendersi conto di quanto questo suo comportamento possa ferire l'amata amica.

Al momento infatti, la faina ha incominciato a strapparsi il pelo a morsi, ha manie di persecuzione e non vuole neppure essere aiutata ad uscire dalle sue nevrosi. 
Dovrà prima di tutto ringraziare se stessa per ciò che ha raggiunto in questi anni, che è praticamente il nulla, dovrà elaborare questa specie di lutto d'amore che comporta il rifiuto, la rabbia, la negoziazione, la depressione e l'accettazione
Dovrà uscire da quell'aia in cui è stata rinchiusa troppo tempo, dovrà ritornare nel bosco e dovrà riadattarsi a quella fauna e a quella flora. Quella stessa natura che nel frattempo ha cambiato aspetto, abitanti e clima.


La faina ora è in fase di rabbia e riesce solo a ringhiare graffiare e soffiare.
Ma questo nessuno riesce a comprenderlo, nemmeno il suo amico.

12 commenti:

  1. Patti se ti consola capisco benissimo. Ora però datti una pettinata al pelo arruffato, smettila di ringhiare che ti si sente persino da me e non soffiare che ti vengono le rughe. Poi invece di cercare il cappello giusto per la faina, magari vedi se trovi un paio di scarpe fighissime da infilarti. Per andartene.
    Ti lascio uno sticazzi da appuntarti sul reverse del cappotto. Non risolve, ma aiuta.
    Notte. Se hai bisogno bussa da me, in frigo c'è sempre qualcosa da bere ;)

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  2. Più che scarpe strafighissime mi sa tanto che, per come andranno le cose, dovrò comprarmi delle comodissime runner perchè dovrò camminare parecchio, ma magari ne troverò un paio con tante paillettes. Grazie....anche dell'invito ad una sana bevuta. ;)

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  3. Cara faina,
    Forse non posso capirti fino in fondo perché io, di tacchini, non ne ho mai incontrati. Non di meritevoli almeno, nè di abbastanza longevi. Però il pelo me lo sono strappato anche io, ho ringhiato e soffiato e volevo fanculizzare tutto e tutti. E allora l'ho fatto davvero: ho fanculizzato e mi sono presa il tempo per me. Per realizzare un sogno. Per mollare tutto e andarmene, via, lontano. Stare con me, ritrovare me stessa nello sguardo di altri che non mi conoscevano. E ha funzionato.
    Certo, anche una sonora sbronza e dilapidare uno stipendio in via della Spiga può aiutare parecchio (e non nego di averci fatto ricorso). Ma secondo me, mollare gli ormeggi è l'unica. Fanculo i tacchini, fanculo le vecchie faine, fanculo tutti quanti. È quel brivido di paura al momento del via, quel soffio di incoscienza che ci porta a decidere 'Massì, lo faccio', quel salto nel vuoto che ci fanno sentire vivi. È che non tutto è perduto.

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    1. Sai...è che... anche per fare quello che dici ci vuole coraggio. Ma penso di dover superare prima le cinque fasi in modo naturale. Il rifiuto e la negoziazione l'ho già avuta, la rabbia è in corso, la depressione c'è sempre stata, mi manca l'accettazione. Quando arriverà sarò pronta a mandare a fanculo tutti e rialzarmi da sola. Ma lo dovrò fare senza forzature. Parlarne è già di grande aiuto. Grazie :)

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    2. Parla, sfogati, sbraita e soprattutto prenditi tutto il tempo, il tuo. E sai che qui, nell'universo virtuale, tutti ascoltano e nessuno sentenzia o giudica. Un abbraccio

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  4. Splendida questa fiaba per adulti. Anche se non riesco a togliermi dalla testa che celi dei messaggi per qualche ometto che conosci... :)
    Ero anche convinto che alla fine la faina si sarebbe pappata il tacchino, ma sei stata brava a scansare questo finale che pareva fin troppo annunciato. :)
    Ciao carissima!!

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    1. Grazie Nicola. Anche il tacchino, che di solito è sempre critico, ha trovato carina la favola. E poi a me... i finali troppo scontati non mi sono mai piaciuti. ;)

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  5. Ringhia urla sbraita piangi,sfancula a piu' non posso,poi ti tiri su con quello che piu' ti fa star meglio e si riparte con una marcia in piu',che tu faina che hai cercato di essere tacchino per un po',ma alla natura non si sfugge,hai sicuramente!!Buon WE

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    1. Anche queste sono emozioni.... e le vivo a tutto tondo.Buona settimana a te :)

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  6. E niente, i cambiamenti da un lato solo a me non son mai piaciuti...e pure il dover cambiare molto; quando si deve cambiare molto c'è sempre qualcosa che non va...

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  7. No, non puoi capire, (o forse si ) quanto mi rappresenti questo post in questo momento della mia vita..
    Gli anni più belli andati ad accontentare una persona che non ha quasi mai accontentato me.
    Vabbè....

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  8. Benvenuta Gatta Randagia. Hai detto proprio bene. ti capisco eccome. Non so te ma a me di anni ne sono passati davvero parecchi...

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