venerdì 11 gennaio 2013

Anche i vecchi sono stati giovani

Ieri pomeriggio una delle condomine più anziane del palazzo se ne andata via per sempre. Novantadue anni. 
Tutti i giorni, accompagnata dalla sua badante, era solita trascorrere i suoi pomeriggi al bar a vedere la gente passare ma nell'unico giorno della settimana in cui è rimasta a casa da sola, deve essersi sentita male e un pò frastornata si è poi rialzata e messa di nuovo in poltrona.
La badante, nonostante fosse il suo giorno di riposo, è passata a controllarla e ha subito capito che qualcosa non andava. Infarto?
Portata in ospedale già il secondo giorno il cervello non ha quasi più reagito e ipotizzato un suo eventuale ritorno a casa, tutti abbiamo pensato che non sarebbe stato un percorso facile visto che per metà il suo corpo era già stato colpito da una presunta ischemia.

Per quanto mi riguarda è stata fortunata perchè è entrata in uno stato di precoma e dopo due giorni dal suo ricovero è spirata con dignità avendo a fianco sia la figlia e, sopratutto, la badante che con tanta cura e amore ha vissuto in simbiosi con lei per ben sei anni.
Questo pomeriggio non rivederla tornare a braccetto con V., non vedere la sua mano aggrappata al passamano per risalire le scale e farmi poi il suo solito cenno di saluto mi ha provocato un senso di vuoto enorme.
Ma è il cerchio della vita giusto? Allora ho pensato che dovevo riderci su, alla mia maniera però.




3 commenti:

  1. si può ridere della morte altrimenti vivremmo davvero male

    PS: quel kermit in bicicletta te lo rubo e lo porto sul mio blog :D

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  2. Che bel modo di sentire la tristezza... sono sicura che anche lei lassù sta canticchiando :)

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